Società civile, organizzazioni professionali, accademici ed esperti del settore lanciano il progetto Open Lobby, un’iniziativa civico-accademica che mira a cambiare i processi decisionali pubblici e il sistema italiano del lobbying attraverso l’open government
Le attività di lobbying e il rapporto tra gruppi di interesse e decisori pubblici sono un aspetto quanto mai delicato e strategico per i moderni sistemi democratici e per la qualità dei processi decisionali. È pertanto fondamentale ragionare su questi temi con lucidità, provando a superare pregiudizi o visioni distorte e superficiali.
Proprio di questo si vuole occupare la coalizione di organizzazioni che ha dato vita al progetto Open Lobby.
Concepito in un workshop dedicato all’innovazione del policy-making durante la Settimana dell’Amministrazione Aperta (febbraio 2018), Open Lobby è un progetto civico ed accademico, di advocacy e di riflessione , che intende promuovere una nuova visione del lobbying attraverso la filosofia dell’open government.
L’obiettivo è il ribaltamento del paradigma tradizionale su questo tema e lo spostamento del focus dalla regolamentazione dei lobbisti e dei gruppi di interesse all’accountability dei decisori e al contributo dei vari stakeholders alle decisioni pubbliche. Come? Attraverso un design innovativo dei processi di policy-making che ragioni in ottica integrata su consultazioni, registri della trasparenza, agende pubbliche degli incontri ed altri strumenti di partecipazione e accountability.
Insieme all’associazione RENA, hub e “acceleratore” della coalizione, sul progetto si sta impegnando un gruppo crescente di organizzazioni civiche, professionali, tematiche, interessate da vari punti di vista alla materia del lobbying in Italia. Sono già partner del progetto Riparte il Futuro, Transparency International Italia, il Chiostro, Prioritalia, FERPI, la Scossa e Osservatorio TuttiMedia, ma si tratta di un fronte in continua espansione (se vuoi far aderire la tua organizzazione alla coalizione contattaci qui). L’idea è quella di creare una sinergia e un network tra tutti coloro che ritengono il lobbying un aspetto strategico della democrazia e che sposano l’approccio innovativo descritto sopra (quello dell’open government e dell’apertura dei processi decisionali).
Il valore e l’innovatività della riflessione collettiva avviata hanno saputo interessare anche numerosi accademici, che, a partire da prospettive disciplinari diverse e variegate, compongono il comitato scientifico di Open Lobby, accompagnando la coalizione nella parte di elaborazione teorica. A farne parte sono giuristi, sociologi, politologi, economisti, ma anche esperti di management, informatica e comunicazione. Tra di loro Emiliana De Blasio, Derrick de Kerckhove, Leopoldina Fortunati, Furio Honsell, Nicola Lupo, Bernardo Mattarella, Alessandro Natalini, Pier Luigi Petrillo, Alberto Petrucci, Elisa Pintus, Andrea Pritoni, Nicoletta Rangone e Michele Sorice.
Il progetto Open Lobby ha già trovato una prima applicazione all’interno del Forum dell’Open Government Partnership presso il Dipartimento della Funzione pubblica, con la proposta rivolta al Governo e alle Amministrazioni pubbliche centrali e regionali di occuparsi del tema del lobbying all’interno del prossimo action plan biennale di OGP (2018-2020).
Diverse iniziative – ricerche (come quella lanciata con questa survey qualitativa a cui sarà possibile rispondere fino all’inizio di settembre), campagne di comunicazione e di advocacy, eventi di formazione – vedranno la coalizione di Open Lobby impegnata nei prossimi mesi e nei prossimi anni, almeno finché vi sarà il bisogno in Italia di produrre innovazione sul tema del lobbying e di rendere i processi decisionali pubblici più aperti, inclusivi, trasparenti. Quindi stay tuned!